Due cose saltano all'occhio, dopo averlo sfogliato un po':
- da una parte, la superficialità della traduzione, che va dal letterale (closure, per esempio, è tradotto come "chiusura" invece di un più corretto "completamento per inferenza") al "non ci provo neppure" (che ci regala perle come affordance, chunking o satisficing), il che non fa onore a una casa editrice diretta emanazione di un portale di servizi per le lingue;
- dall'altra, colpisce l'apparente assenza di un ordine di presentazione degli argomenti... finché, guardando bene, ci si accorge che si tratta di un ordine alfabetico, non dei titoli italiani, ma di quelli (solo ipotizzabili) dell'edizione originale!
A questo punto, proporrei un centounesimo principio fondamentale del design: rispettare l'ordine alfabetico.
Nessun commento:
Posta un commento